Lucedio e le grange vercellesi

A pochi km dalla Malfatta, situata nel comune di Trino V.se, si trova l’abbazia di Santa Maria di Lucedio, fondata nella prima metà del XII secolo su terre donate da Ranieri, marchese del Monferrato, da monaci cistercensi provenienti dal monastero francese di La Fertè. La fondazione dell’abbazia si intreccia nel tempo alla creazione del sistema delle grange (lett. granai). Accanto all’edificio monastico di Lucedio sorgono strutture funzionali alle pratiche  agricole intraprese,legate al bonificare, dissodare e mettere a coltura il territorio boscoso e paludoso. Verso la fine del XII secolo i cistercensi di Lucedio

diedero l’avvio alla costruzione del “sistema delle “grange”: si trattava di aziende agricole appoderate, condotte direttamente ed amministrate da un grangiere; si basavano sul lavoro gratuito di conversi ai quali si affiancava manodopera salariata. Con l’estendersi di tale attività si estende anche la creazione  di altre grange, vere unità essenziali di gestione, poste inizialmente ad una giornata di cammino da Lucedio: le grange di Leri, Darola, Ramezzana, Montarolo, Castelmerlino testimoniano alla fine del XV secolo la massima espansione locale, cui si aggiungeranno quelle più distanti di Pobietto e di Gazzo nel corso del XVI secolo. Si venne così a creare una rete i cui punti nodali erano in grado di disporre di risorse molto diversificate, adatte a sopperire a qualsiasi fabbisogno. Si trattava inoltre di unità dinamiche, rivolte alla valorizzazione del territorio, all’affermazione economica e recettive di fronte all’introduzione delle modernizzazioni in campo agronomico e all’introduzione di nuove coltivazioni: fu proprio da Lucedio e dalle grange ad essa collegate che si diffuse la coltivazione del riso in questa zona. Anche negli edifici che caratterizzano questi insediamenti è tangibile l’incontro tra gli ambienti artistici locali ed i circuiti di più ampio respiro,in un interessante scambio che continua fino all’Ottocento. Attualmente tutta l’area è stata inserita in un progetto di recupero e di valorizzazione facente capo alla realizzazione dell’Ecomuseo delle Terre d’acqua,sostenuto dalla Provincia di Vercelli.